Ranghetti, A. Microbiota intestinale e malattia neurodegenerative: nuovi approcci terapeutici e preventivi per la malattia di Alzheimer .

Aurora Ranghetti

Microbiota intestinale e malattia neurodegenerative: nuovi approcci terapeutici e preventivi per la malattia di Alzheimer.

Rel. Giovanni Ricevuti. Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Scienze del Farmaco, Corso di Laurea magistrale in Farmacia, A.A. 2019/2020.

 

 

 

Abstract

Negli ultimi 15 anni c’è stato un incremento di studi e di pubblicazioni riguardanti il microbiota intestinale, ovvero la popolazione di microorganismi che colonizzano il tratto gastrointestinale dell’uomo. La composizione qualitativa e quantitativa di questi microorganismi condiziona lo stato di salute non solo dell’intestino in cui vivono, ma anche di tutto l’organismo. Molti studi rivelano che un microbiota intestinale alterato può portare ad alterazioni della salute dell’intero organismo, ad esempio del Sistema Nervoso. È stato scoperto infatti un collegamento bidirezionale tra microbiota intestinale e cervello: l’asse microbiota-intestino-cervello. In molte patologie neurodegenerative, come la Malattia di Alzheimer, è stato osservato un microbiota intestinale alterato. Un microbiota sano è coinvolto nello sviluppo di corrette risposte immunitarie e infiammatorie a livello intestinale, mentre in caso di disequilibrio avvengono risposte incontrollate, che possono comportare infiammazione sistemica e successivamente, per via della comunicazione tra intestino e cervello, anche nervosa. Una delle caratteristiche tipiche della malattia di Alzheimer, oltre alla deposizione a livello encefalico di sostanza amiloide e di grovigli neuro fibrillari, è proprio la neuroinfiammazione. Studi recenti si stanno focalizzando su nuovi approcci preventivi e terapeutici per l’Alzheimer, volti a mantenere in buona salute il microbiota intestinale o a ristabilirne l’equilibrio perso. I tre approcci più studiati sono: somministrazione di probiotici in associazione a prebiotici, dieta personalizzata e antibiotici specifici contro i batteri responsabili di produzione di molecole proinfiammatorie e di deposizione di placca amiloide. Oltre a questi tre approcci, è utile seguire uno stile di vita sano, caratterizzato dalla giusta attività fisica, dalla riduzione nell’assunzione di farmaci quando non strettamente necessari e (per quanto possibile) dalla diminuzione dell’esposizione a fattori tossici ambientali.

Parole chiave

Malattia di Alzheimer, Microbiota intestinale, Asse microbiota-intestino-cervello, Agenda 2030.