Negroni, I. Gradienti di biodiversità entomologica nei Parchi Naturali Veglia-Devero e Antrona: cambiamenti temporali a breve termine.

Isabella Negroni

Gradienti di biodiversità entomologica nei Parchi Naturali Veglia-Devero e Antrona: cambiamenti temporali a breve termine.

Rel. Elisa Cardarelli, Giuseppe Bogliani, Andrea Battisti. Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Corso di Laurea magistrale in Scienze della Natura, A.A. 2019/2020.

 

 

 

Abstract

L’interesse nello studiare gli effetti del riscaldamento climatico in contesto montano è da ricercare non solo nella maggior sensibilità ai cambiamenti ambientali, ma anche nell’elevato numero di specie endemiche ed adattate a condizioni di bassa temperatura ospitate in questo contesto.
Oltre al riscaldamento globale, la catena alpina è soggetta a una continua perdita di habitat, soprattutto aperti, a causa dell’abbandono delle pratiche tradizionali di uso del suolo e dell’espansione delle foreste, che genera una notevole perdita di specie.
Il progetto “Monitoraggio della Biodiversità Animale in Ambiente Alpino” rappresenta il primo vero tentativo di attuare un monitoraggio standardizzato a lungo termine, con un approccio multi-taxa, degli effetti dei cambiamenti climatici in ambiente alpino.
Il presente lavoro di tesi si inserisce in questo più ampio progetto, con l’obiettivo di valutare i cambiamenti a breve termine nelle comunità di Carabidi, Ortotteri e Lepidotteri lungo diversi gradienti altitudinali nei Parchi Naturali Alpe Veglia-Devero e Antrona. A questo scopo, i tre gruppi tassonomici sono stati campionati in tre periodi temporali (2007-2008,2012-2013, 2018) e lungo quattro orizzonti altitudinali (montano, subalpino, alpino e nivale), per un totale di 23 plot analizzati. E’ stato quindi indagato l’andamento della ricchezza di specie e dell’abbondanza dei diversi taxa, e dei loro gruppi morfo-ecologici (es. il potere di dispersione, la dieta), lungo i tre periodi oggetto di studio. Inoltre, è stata indagata l’associazione delle singole specie ai diversi orizzonti altitudinali nei tre periodi, per valutare la presenza di spostamenti altitudinali nel tempo. Infine, è stato analizzato l’andamento delle temperature medie e minime registrate nell’area di studio dal 2007 al 2018.
Dall’analisi dei dati raccolti è emerso un andamento differente nel tempo per i tre taxa, indicativi di differenti risposte ai cambiamenti ambientali. I Carabidi hanno mostrato un trend negativo in termini di ricchezza e abbondanza, soprattutto nell’orizzonte montano, probabilmente dovuto a un possibile incremento dell’impatto antropico alle quote più basse e ad una riduzione degli ambienti aperti. Al contrario, gli Ortotteri e i Lepidotteri hanno mostrato un incremento nella ricchezza e nell’abbondanza nel tempo, in particolare negli orizzonti montano e alpino, probabilmente avvantaggiati dall’aumento delle temperature medie e minime rilevato nell’area di studio. Tuttavia, non si può escludere che questi andamenti siano legati a cambiamenti degli habitat e alla loro gestione.
Alla luce di questi risultati diventa fondamentale proseguire il monitoraggio nel tempo per verificare se gli andamenti rilevati non siano solo transitori, ma siano invece indicatori di un cambiamento in atto. Si pone l’attenzione sulla necessità di approfondire le relazioni che esistono tra specie, macro- e micro-habitat e temperature, per identificare quali siano i principali fattori che sono alla base di questi cambiamenti.

Parole Chiave

Cambiamento climatico, Agenda 2030.