Bazzano, P. Il censimento delle superfici a pascolo dichiarate a contributo in Regione Lombardia. Il catasto delle praterie della Provincia di Sondrio come caso di studio.

Paolo Bazzano

Il censimento delle superfici a pascolo dichiarate a contributo in Regione Lombardia. Il catasto delle praterie della Provincia di Sondrio come caso di studio.

Rel. Graziano Rossi, Maura Brusoni. Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Corso di Laurea magistrale in Scienze della Natura, A.A. 2018/2019.

In collaborazione con ECO srl.

 

 

 

Abstract

I pascoli rappresentano l’elemento più caratteristico dell’ambiente montano di media-alta quota creando discontinuità nella tipica vegetazione forestale. La vegetazione prativa risulta più o meno estesa in superficie occupata in relazione all’azione dell’uomo. Le pratiche di gestione tradizionali in regime non arativo, come lo sfalcio e il pascolamento degli animali domestici, hanno favorito nel tempo l’instaurarsi di un ambiente importante dal punto di vista della biodiversità, sia pure seminaturale, dato dalla concomitante presenza di svariate specie vegetali erbacee. Quanto descritto pone l’esigenza per le praterie lombarde di possedere una catalogazione e, quindi, in ultimo di promuovere una buona gestione ai fini sia utilitaristici che di conservazione, soprattutto in aree della Rete Natura 2000. Tali azioni necessitano di una conoscenza puntuale del territorio e ciò evidenzia l’esigenza di base di disporre un catasto attendibile delle praterie, ai fini anche di concessione corretta dei supporti finanziari agli agricoltori di montagna. Il sistema informativo territoriale regionale lombardo che opera nell’ambito della Direzione Generale agricoltura, risulta lacunoso per quanto concerne i dati geo-spaziali relativi ai pascoli. La richiesta esplicitata dalla Commissione Europea di informazioni più dettagliate per integrare i land parcel information system (LPIS) impone la necessità di creare un database geografico, interrogabile attraverso Sistemi Informativi Territoriali (GIS), che definisca e mappi, le tipologie di pascolo. Questo sistema di identificazione delle parcelle agricole (che in lingua italiana è comunemente chiamato SIPA) è un sistema di elaborazione dati basato su immagini aeree o satellitari nel quale sono registrati tutti gli appezzamenti agricoli. Si tratta di un dispositivo di controllo indispensabile nell’ambito della politica agricola comunitaria (PAC), concepito per la verifica dell’ammissibilità dei contributi in funzione della superficie. Per poter servire allo scopo, e per consentire controlli amministrativi efficaci, i dati registrati nei SIPA devono essere aggiornati, scientificamente di qualità, affidabili e completi. I progetti Refresh (fotointerpretazione massiva dell’uso del suolo), eseguiti in Lombardia e finalizzati alla verifica preventiva della componente territoriale delle aziende agricole, eseguiti negli anni 2012 e 2015 dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA), non hanno consentito di stabilizzare il dato di uso del suolo. Tali tecniche interpretative soffrono di limiti oggettivi legati sia alla scarsa conoscenza del territorio da parte dei fotointerpreti che vi hanno lavorato, sia all’impossibilità di distinguere il pascolo bovino e ovi-caprino da altri tipi di superficie non pascolabili da alcun animale domestico. La definizione delle immagini satellitari e aeree, seppur ottima, non permette ovviamente l’identificazione delle specie vegetali componenti il pascolo, sino a giungere all’errato riconoscimento di quelle specie erbacee e arbustive che apparentemente risultano eleggibili, ma che in realtà non rientrano nel novero delle specie foraggere. La conoscenza della possibile presenza di queste specie è quindi una condizione importante per procedere in modo corretto alla validazione grafica delle praterie ricche di specie di interesse pabulare per il bestiame domestico. In questo contesto si inserisce il prototipo di censimento di tali superfici condotte a pascolo che il candidato della presente tesi di laurea intende proporre ad amministrazioni regionali (es: Piemonte, oltre a Lombardia) avendo utilizzato come zona test la Provincia di Sondrio. L’originalità del processo di censimento e successiva certificazione da parte dell’ente pubblico si articola in diverse fasi. La fase preparatoria porta alla pianificazione di percorsi, la redazione di mappe di dettaglio sia digitali che cartacee che possano individuare in modo preliminare le superfici ritenute pascolabili. I successivi sopralluoghi di campo permettono poi di individuare e caratterizzare le superfici restituendo un dato dall’elevato livello di dettaglio, associando ad ogni singolo appezzamento una puntuale documentazione fotografica geo-riferita. L’insieme di tutti i dati produrrà un catalogo informatico, spendibile dall’amministrazione regionale sia in termini di programmazione del futuro Piano di Sviluppo Rurale (PSR 2021-2027), sia in termini economici, ovvero la corretta quantificazione degli emolumenti da riconoscere agli agricoltori nelle domande di contributo a superficie. Il presente elaborato di tesi vuole essere un primo esempio in questo settore.

Parola Chiave

Sostenibilità, Agenda 2030, Pascoli.