Le Ricerche sulle specie marine condotte dal gruppo di Ecologia del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente stanno guadagnando una grande reputazione internazionale.

L’oggetto di questi studi è una comunità di organismi marini denominati biofouling: animali incrostanti che aderiscono alle chiglie delle imbarcazioni, nonché a moli, pontili e altri substrati sommersi, causando problemi di vario tipo, tra cui perdita di idrodinamicità delle imbarcazioni, e corrosione o appesantimento di strutture sommerse.

In particolare, il lavoro di Anna Occhipinti, Agnese Marchini, Jasmine Ferrario e dei dottorandi Aylin Ulman e Marco Tamburini sul ruolo delle imbarcazioni da diporto come vettori di introduzione di specie non-nativepresenti nel biofouling delle chiglie ha suscitato un grande interesse presso le organizzazioni internazionali che si occupano di protezione della biodiversità marina.

Ne è la dimostrazione il recente invito ricevuto dalla Professoressa Agnese Marchini a partecipare al neo-costituito gruppo di lavoro GESAMP sul biofouling.

I gruppi GESAMP (Group of Experts on the Scientific Aspects of Marine Environmental Protection) vengono creati in seno alle Nazioni Unite per fornire a governi e organizzazioni intergovernamentali un parere indipendente e science-based riguardo a questioni specifiche legate alla protezione e allo sfruttamento sostenibile dell’ambiente marino.

Il gruppo di cui fa parte la Professoressa Marchini, supportato da IOC (Intergovernmental Oceanographic Commission) e IMO (International Maritime Organisation), coinvolge ecologi marini e tecnici del settore navale e marittimo provenienti da tutti i continenti, e la docente pavese è l’unica rappresentante dell’area Mediterranea, una delle regioni più soggette in assoluto alla problematica delle introduzioni di specie esotiche marine.

Referente: Prof.ssa Agnese Marchini – Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente; Occhipinti – Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente;