Marongiu, M. Piante geneticamente modificate e agricoltura sostenibile: impatto delle strategie Bt e C4.
- 02, 27, 2021
Marta Marongiu
Piante geneticamente modificate e agricoltura sostenibile: impatto delle strategie Bt e C4.
Rel. Anca Macovei. Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Biologia e Biotecnologie, Corso di Laurea in Scienze Biologiche, A.A. 2019/2020.
Abstract
Le piante geneticamente modificate (GM) vengono definite come piante sottoposte a dei processi di ingegneria genetica allo scopo di modificare e migliorare vari tratti di interesse economico come per esempio qualità, produttività, tolleranza a stress ambientali. Tra le tecniche più utilizzate per produrre piante GM si possono citare un metodo diretto chiamato biolistico ed uno indiretto basato sull’utilizzo del batterio Agrobacterium tumefaciens. In tempi recenti, l’agricoltura sostenibile, definita come “un insieme di pratiche agricole economicamente sostenibili, ecologicamente sicure e socialmente accettabili”, viene promossa sempre di più per favorire soluzioni ecologiche alle grandi problematiche relative alla sicurezza alimentare in un mondo colpito da costanti cambiamenti climatici. Le piante GM possono giocare un ruolo attivo nel contesto dell’agricoltura rendendola così più sostenibile. In questo lavoro di tesi vengono presentati due esempi di piante GM che possono avere un grande impatto nell’ambito dell’agricoltura sostenibile. Nel primo caso, la strategia Bt, si riferisce all’ingegnerizzazione di piante coltivate tramite l’uso di geni provenienti dal batterio, cosiddetto insetticida, Bacillus thuringiensis (Bt). Queste piante (principalmente mais e cotone) sono state tra le prime piante GM prodotte e commercializzate nel mondo, essendo di conseguenza molto studiate dal punto di vista del loro impatto sull’ambiente e sulla salute umana. Nel secondo caso, la strategia C4, si riferisce a dei prodotti innovativi, d’avanguardia, dove si interviene su processi legati alla fotosintesi. Per aumentare le rese dei cereali e nello stesso tempo diminuire l’utilizzo di acqua, è stato progettato un approccio per rendere C4 la fotosintesi di tipo C3. La fotosintesi di tipo C4 è caratterizzata da tratti fenotipici, biochimici e molecolari più efficienti in termini di fissazione di CO2 in confronto con le piante C3.
Parole chiave
Agenda 2030, Sviluppo sostenibile, Strategia Bt, Via fotosintetica C4