Di Vita, M. The promotion of renewable energy sources in international, European and Italian law.

Michele Di Vita

The promotion of renewable energy sources in international, European and Italian law.

Rel. Cristina Campiglio, Angelo Gitti. Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Giurisprudenza, Corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza, A.A. 2019/2020.

 

 

 

Abstract

La presente tesi di laurea persegue l’obiettivo di analizzare i profili giuridici relativi alla promozione di energia rinnovabile a livello internazionale, europeo ed interno, volendo in particolare esplorare l’esistenza e la portata degli obblighi sovranazionali in materia e come essi vengono applicati a livello nazionale. La ricerca evidenzia, innanzitutto, l’emergere negli ultimi anni di strumenti di promozione a livello internazionale. In particolare, in assenza di un trattato specifico in materia, vengono analizzati i trattati sul clima (Protocollo di Kyoto e Accordo di Parigi). Essi, conformemente al principio delle responsabilità comuni ma differenziate, impongono agli Stati obblighi di mitigazione dei cambiamenti climatici che, indirettamente, richiedono una maggiore diffusione di fonti energetiche rinnovabili. Negli ultimi decenni, tramite questi trattati e altre dichiarazioni quali la Dichiarazione di Stoccolma e, più recentemente, l’Agenda 2030 elaborata dalle Nazioni Unite, si è creata una consistente soft law riguardante il principio di sviluppo sostenibile. Tali strumenti, controbilanciando il principio consuetudinario della sovranità permanente sulle risorse naturali, hanno sicuramente rappresentato un forte impulso alla transizione energetica. Questo insieme di obblighi e principi ha portato l’Unione Europea, in attuazione degli accordi di Kyoto e Parigi, ad adottare una politica sempre più improntata sullo sviluppo di fonti energetiche pulite. A livello di diritto dei Trattati è stato infatti inserito l’articolo 194 TFUE che, nella sua incerta formulazione, proietta l’Unione verso uno “sviluppo di energie nuove e rinnovabili”, pur facendo salvo il diritto degli Stati Membri di determinare la scelta tra le fonti energetiche. A livello di diritto derivato, è stato invece adottato un piano di promozione sempre più ambizioso, tramite l’introduzione di direttive contenenti obiettivi vincolanti per il consumo finale di energia. I soprammenzionati trattati, principi e direttive sono stati trasposti nel diritto interno italiano, che si è adeguato agli obblighi internazionali ed europei (cfr. D.lgs. n. 387/2003 e D.lgs. n. 28/2011). Questa stratificazione legislativa, che vede al vertice il diritto internazionale e comunitario, trova un’applicazione concreta nella giurisprudenza dei giudici amministrativi e della Corte Costituzionale. In particolare quest’ultima ha, in diverse pronunce, elaborato il “principio di massima diffusione delle fonti rinnovabili” di derivazione sovranazionale, limitando la potestà legislativa concorrente delle Regioni che tendono a legiferare in senso restrittivo, soprattutto in materia di autorizzazioni. Durante questo studio sono inoltre emersi profili relativi alla discrezionalità degli Stati nell’elaborazione di politiche di promozione di energie rinnovabili (nello specifico, nel tema degli incentivi). In particolare si è evidenziata una tensione, a livello europeo, tra il principio di libera circolazione delle merci (articolo 34 TFUE) e i sistemi di incentivazione nazionali, che ha dato vita ad un filone giurisprudenziale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (inter alia, casi Preussen Elektra, Alands Vindkraft, Essent Belgium). In altri termini, la Corte ha dovuto valutare la compatibilità tra le politiche di incentivazione di energie rinnovabili che privilegiano produttori nazionali con il principio di libera circolazione delle merci all’interno dell’Unione. Al testé citato quadro giurisprudenziale si aggiungono recenti arbitrati dinanzi all’Organizzazione Mondiale del Commercio e soprattutto, nel caso dell’Italia, dispute (ben 12 dall’anno 2014 fino ad oggi) in attuazione del Trattato sulla Carta dell’Energia, che concernono gli investimenti stranieri nel settore energetico. Queste controversie dimostrano la difficile ricerca di un bilanciamento tra la libera politica di incentivazione degli Stati e gli obblighi di carattere commerciale ed economico che devono essere rispettati. In conclusione, da questa tesi risulta che i profili giuridici della promozione di fonti energetiche rinnovabili sono in continua evoluzione nel diritto internazionale ed europeo. Insieme ad obblighi sovranazionali sempre più ambiziosi, le politiche riguardanti l’energia rinnovabile elaborate dagli Stati sono diventate un aspetto centrale delle dispute internazionali ed europee.

Parole chiave

Sostenibilità, energia, rinnovabili, ambiente, Kyoto, direttive, autorizzazioni, incentivi