L’orto Botanico rinnovato

Sabato 7 giugno si è svolta la cerimonia di riapertura dell’Orto botanico di Pavia, dopo i lavori di restauro e re-funzionalizzazione dell’edificio e dell’area verde  finanziati dal PNRR. Nel mese di giugno del 2024 l’Orto è stato chiuso per realizzare il progetto di ristrutturazione e valorizzazione finanziato dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) del Ministero della Cultura.

L’Orto botanico di Pavia, che afferisce al Sistema Museale dell’Università di Pavia, è il più antico orto botanico della Lombardia. 

Tra le specie ospitate figura il celebre Platano di Scopoli, albero monumentale piantato proprio dal celebre naturalista, che raggiunge 45 metri di altezza e che quest’anno compie 247 anni di età. Si trova nell’Arboreto, dove è possibile ammirare decine di alberi vetusti, oltre a nuove collezioni di arbusti autoctoni e di rododendri, al Vigneto proibito e alla Vasca delle rane, che riproduce in piccolo gli ambienti palustri pavesi scomparsi.


Gli interventi, per un investimento complessivo di 2 milioni di euro, sono in via di completamento e hanno interessato diversi ambiti, dalla componente vegetale al disegno del giardino, dalla valorizzazione del patrimonio architettonico e scultoreo all’impiantistica, dalla sicurezza all’accessibilità. Tra le nuove collezioni, un nuovo Irideto (collezione di iris), una Torbiera con piante carnivore tra cui alcuni esemplari di Sarracenia, un Bambuseto con messa dimora di diversi cultivar di bambù.

Le collezioni storiche sono state arricchite con esemplari appartenenti a cultivar antiche (ma anche moderne e specie selvatiche) di: azalee (Rhododendron), rose (Rosa), ortensie (Hydrangea e generi affini), camelie (Camellia e generi affini), bulbose e rizomatose (tra cui DahliaHostaTulipaCrocusFritillariaNarcissusGladiolus), alberi da frutto, arbusti, piante acquatiche e palustri, sia appartenenti alla flora autoctona sia d’interesse ornamentale ed estetico.

Sono state inoltre restaurate l’edicola celebrativa (1818) dedicata da Domenico Nocca all’imperatore Francesco I d’Austria, detto l’Imperatore dei fiori, e le Fontane del tritone, delle rane e di Scopoli. Gli interventi di riqualificazione hanno interessato anche lo storico ingresso da via Sant’Epifanio, con il ripristino della scalinata in pietra, che tuttavia per il momento non è ancora utilizzabile. Ogni azione intrapresa ha consentito il miglioramento dell’accessibilità e della fruibilità dei percorsi, rendendo l’Orto più accogliente.

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