Con “Passi Connessi” la Via Francigena si rinnova

Tredici studenti, sette nazionalità e una settimana di lavoro lungo il Ticino e i sentieri della Via Francigena. È la fotografia di “Passi Connessi”, un campo internazionale di volontariato nato dalla sinergia tra OSA – Office for Sustainable Actions dell’Università di PaviaComune di PaviaBabele ODV, CSV Lombardia Sud ETS. Il campo ha beneficiato del sostegno della Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia e della collaborazione con il Parco del Ticino, il Dipartimento di Ingegneria civile ed Architettura ed il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia, Legambiente Pavia il Barcè eSALT – Sacco Libera Tutti.

I partecipanti hanno trascorso una settimana a contatto con la natura del Ticino, grazie all’area campo attrezzata di tutti i servizi, a loro riservata, presso la struttura Lido di Idea Blu, con il servizio di ristorazione dell’agriturismo Fattoria L’Oasi e le tende della Protezione Civile.

Per agevolare la mobilità tra il Lido e Pavia, è stato determinante il contributo del Comune di Borgarello, che ha cortesemente messo a disposizione numerose biciclette.

Pulizia, segnaletica e mappe digitali

Gli obiettivi del progetto, iniziato il 7 settembre, erano chiari: entrare a contatto con l’ambiente del Parco, migliorare la manutenzione e la segnaletica della via Francigena e imparare a digitalizzare i punti di interesse rilevabili sul sentiero, per rendere le informazioni raccolte accessibili a tutti. Provvisti di biciclette, smartphone, guanti e strumenti per la raccolta dei rifiuti, i ragazzi hanno percorso diversi chilometri sui sentieri lungo il Ticino, osservando criticità, individuando punti di forza e collocando nuovi cartelli per l’escursionismo, posizionati in collaborazione con il Parco del Ticino.

Parallelamente, hanno fotografato, geolocalizzato e caricato gli elementi di maggior interesse su mappe interattive, capaci di restituire un quadro dettagliato del territorio: dalle aree verdi più preziose agli scorci panoramici, dai luoghi storici ai punti che necessitano interventi urgenti. Tecnologia al servizio della comunità, frutto del lavoro di squadra e della curiosità di chi, da ospite, si è trasformato in custode temporaneo del paesaggio pavese.

Lezioni di natura e cultura

Non solo lavoro manuale. Gli studenti hanno avuto modo di seguire lezioni presso l’Orto Botanico dell’Università di Pavia, affrontando temi cruciali come la geomorfologia del Ticino, la botanica delle specie locali, gli effetti dei cambiamenti climatici sulle zone umide e l’impatto dell’inquinamento fluviale

La scoperta culturale è proseguita con la visita al Museo Kosmos, dove un’interessante esposizione sulle specie aliene ha stimolato riflessioni sul rapporto fra uomo e ambiente. E naturalmente non poteva mancare un’immersione nella città: monumenti, panorami e scorci unici di Pavia sono entrati a far parte del bagaglio di esperienze dei giovani volontari.

Ombre e luci lungo i sentieri

Il lavoro di mappatura ha fatto emergere tanto le eccellenze quanto le criticità. Da un lato, gli studenti hanno segnalato bellezze naturali, aree sportive e spazi di socialità immersi nel verde; dall’altro, hanno documentato la presenza di rifiuti abbandonativegetazione invasivaalberi caduti e infrastrutture degradate.

Una comunità che si crea

La vita quotidiana al Lido di Pavia, base del campo, ha offerto ai partecipanti la possibilità di vivere momenti di confronto e di amicizia. Le serate trascorse insieme, le discussioni attorno ai temi della sostenibilità e le semplici attività comunitarie hanno trasformato un gruppo eterogeneo in una vera squadra. 

«La diversità culturale è stata una ricchezza – raccontano gli studenti –. Ognuno ha portato un pezzo della sua storia, e insieme abbiamo imparato a guardare al futuro con occhi nuovi».

Le testimonianze raccolte al termine dell’esperienza parlano chiaro: molti ragazzi hanno raccontato di essersi sentiti “come un fiume in continuo cambiamento”, un’immagine poetica che descrive bene il senso profondo di un progetto che unisce territorio, natura e crescita personale.

L’incontro con la città

L’esperienza, inserita nell’ambito di IT.A.C.À OFF, si è conclusa il 13 settembre con un evento pubblico di restituzione presso la Sala Discover del Broletto: i protagonisti di “Passi Connessi” hanno incontrato la cittadinanza per condividere risultati, testimonianze e riflessioni sul futuro, un ‘futuro da scrivere’.

“Passi Connessi” non si esaurisce con la conclusione del campo. L’auspicio di Università, Comune e associazioni promotrici è che questo modello diventi una pratica consolidata: un modo per custodire il patrimonio naturale e culturale, ma anche per rafforzare il legame tra giovani e comunità locali.

Perché, come hanno scritto alcuni volontari in un messaggio simbolico dedicato al Ticino: “Il viaggio comincia con un solo passo, e noi abbiamo già iniziato a camminare”.

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